L’assenza di Brozovic lede alla salute dell’Inter, Marotta indossa i panni del farmacista e riconosce in Kristjan Asllani la miglior medicina. L’energy drink perfetto per aiutare i nerazzurri nella tracciatura dell’identikit; cercasi centrocampista giovane, dalla Serie A e meglio ancora se italiano. Tutte caratteristiche che portano il filo rosso sulla foto del gioiellino made in Albania, ma in Italia dall’età di due anni. Cresce, si allena e meraviglia tra le più strette strade di Buti, in provincia di Pisa, dove il suo talento non è più un segreto: i genitori degli amici con cui condivide le sgroppate in campo lo riconoscono, e oggi lo ricordano. «Quel ragazzino lì giocava al parchetto con i miei figli», gridano all’unisono quando lo vedono in giro per l’Italia al centro dell’idea di calcio di mastro Andreazzoli.

Catalputato nel mondo Empoli alla tenera età di soli 6 anni grazie a Francesco Pratali: “Moltissimi club lo avevano notato, ma gli consigliai di andare lì“, ricorda. La vittoria del campionato Primavera, già compagno di Viti e Cambiaso, fu solo il primo trampolino di lancio verso la prima ciliegina sulla torta: l’esordio in Coppa Italia contro il Napoli. Stretta di mano virtuale tra Andreazzoli e Dionisi, l’allora tecnico biancazzurro e primo fautore del ritorno in Serie A. E’ una stagione ricca di sorprese per i toscani, alcune positive e altre meno: tra tutte spicca l’addio di Samuele Ricci, pilastro della formazione. «Vai, adesso tocca te», gli dice Andreazzoli: la benedizione.
24 presenze tra campionato e Coppa Italia, un solo assist. Il gol non è nella sua natura, ma la capacità di tenere botta porta tutta l’attenzione sulla data di nascita: 2002 con piedi da veterano e l’Inter di questo ha bisogno per curare il suo male. A segnare ci hanno pensato Perisic e Lautaro, ma per l’assenza di Epic Brozo c’è bisogno di un farmacista d’eccezione.