Non indossa il mantello eppure svolazza da un estremo all’altro della porta nerazzurra. Arrivato a Milano nell’estate del 2012, si presenta all’Inter con un clean sheet con il Torino. Diventa capitano solo nel 2019, dopo aver dato prova e controprova della sua bravura tale da garantirgli nomee da top assoluto nel panorama internazionale: ad oggi vanta ancora il record di rigori parati nel nostro massimo campionato (24).

Una storia quasi infinita, che potrebbe durare una vita, nel bene e nel male. Si perché Handanovic c’è sempre stato: nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, “finché scadenza di contratto non vi separi”. Ma questo matrimonio sembra avere la meglio anche sugli ostacoli più importanti e, malgrado l’arrivo di un giovane come Onana, lo sloveno ha già deciso di ridire “si” e continuare al fianco della Pazza.

Seconda stella o meno, quello che è certo è che captain Handanovic si tiene stretto il suo mantello e si riprepara a difendere l’Inter contro tutto e tutti.