Dzeko cancella almeno per una notte il nome Napoli dall’albo dei vincitori dello scudetto. L’Inter non manca l’appuntamento con la storia e con un gol del bosniaco si candida ancora come pericolo da scampare nella corsa al titolo. Chissà se il tarlo messo ora nella testa degli uomini di Spalletti basti a incepparne tutta la macchina o se gli azzurri si confermeranno risolutori di prima classe.
Terzo centro nelle ultime tre partite, amichevoli comprese, per il vero maestro dell’attacco nerazzurro. Inzaghi rischia e rinuncia alla LuLa. In attacco insieme a Dzeko c’è ancora Lukaku e la scelta viene premiata. L’Inter è aggressiva, coraggiosa e a tratti immatura, ma nella migliore accezione del termine e le ripetute offensive ai danni di Meret danno conferma e garanzia di una squadra che è consapevole di non poter ricadere negli errori che finora ne hanno compromesso il cammino. Solida in difesa e cattiva, ma non abbastanza cinica, in attacco e sotto gli occhi del presidente Zhang arriva la più attesa boccata d’aria. Il divario resta importante: -1 dalla Juve, -3 dal Milan e -8 proprio dal Napoli. Ma l’onere e l’onore di aver spezzato l’incantesimo deve ora dare nuova linfa a chi può sperare di essere finalmente rinato.
L’Inter batte ancora il Napoli: San Siro si conferma fortino
San Siro è un fortino, o almeno contro il Napoli. Si conferma anche quest’anno la tradizione che vede gli azzurri, al di là della posizione in classifica, lasciare la casa dell’Inter a bocca asciutta. Quinta sconfitta consecutiva: in Campania si rimpiange il lontano aprile 2017 quando Callejon rovinò la festa all’organizzatore. Da lì dominio Inter, che non sembra dare segnali di cedimento, e che porta a 53 i successi meneghini contro i soli 9 napoletani.