Non è una novità che in ogni squadra che alleni, Pep Guardiola lasci il segno e crei un “mostro”, lo ha fatto al Barcellona con Messi, lo ha fatto al Bayern Monaco con Thiago e lo sta facendo al Manchester City con Phil Foden. Ma oltre ad aver creato e lanciato nel calcio che conta questi favolosi giocatori, con il tempo che passa stanno emergendo dei signori allenato che, indovinate un po’, sono passati tutti sotto la guida del buon Pep Guardiola. Inizialmente poteva sembrare una casualità, ma con il tempo i nomi si stanno accumulando sempre di più, ed i risultati che stanno ottenendo sono più che buoni.
Guardiola ed Enzo Maresca

Il più fresco è Enzo Maresca, che dopo aver vinto il tanto atteso Treble con il Manchester City nella squadra tecnica di Pep ha deciso di abbandonare Manchester per una nuova sfida: il Leicester. Non è la prima avventura come allenatore per Maresca dato che ha già solcato la panchina del Parma, durando però poco: 14 partite. Il Leicester spera che ingaggiando un allenatore italiano avvenga il miracolo come 6 anni fa, quando Sir Claudio Ranieri portò i foxes sul tetto d’Inghilterra. Staremo a vedere se Guardiola sfornerà l’ennesimo allenatore top, oppure ci sarà la prima eccezione alla regola…
Vincent Kompany

La prima stagione al Burnley è stata una favola: primo posto in Championship con 101 punti, il miglior attacco e la miglior difesa del campionato. Il calcio è una favola anche per questo: indovinate un po’ contro chi esordirà il belga in Premier League, proprio contro il suo maestro, Pep Guardiola, Burnley-Manchester City sarà infatti la gara inaugurale della Premier League 2024/25, staremo a vedere se Kompany reggerà il confronto come ha fatto Arteta oppure avrà bisogno di altro tempo per cercare di raggiungere per lo meno maestro Guardiola.
Mikel Arteta

Mikel Arteta ha fatto il vice di Guardiola dal 2016 al 2019 al Manchester City, per poi decidere di abbandonare Manchester con la benedizione del grande Pep e approdare a Londra, sponda Gunners. Le prime annate sono come il tempo a Londra, molto grigie, ma la dirigenza continua a credere nello spagnolo e fa bene. Grazie al ridimensionamento tecnico-tattico fatto da Arteta, passando al 4231, e ad un mercato a dir poco perfetto hanno fatto sì che l’allievo quest’anno ha rischiato seriamente di battere il maestro, come si suol dire. Per quasi l’intera stagione ha primeggiato in Premier League, per poi calare in modo drastico negli ultimi mesi perdendo il primo posto in classifica e uscendo contro lo Sporting dall’Europa League. Nonostante di trofei vinti non ce ne siano, questa per Arteta e l’Arsenal è una stagione da incorniciare e da usare come base per costruire la prossima stagione.
Xabi Alonso

A differenza di Arteta, Xabi Alonso ha fatto gavetta fin da subito come allenatore vero e proprio nella seconda squadra della Real Sociedad. Dopo aver fatto esperienza, quest’anno è approdato al Bayern Leverkusen riuscendo fin da subito ad imprimere la propria idea di gioco alla squadra e, inoltre, giocando anche un bel calcio. In campionato la zona Champions è ancora molto lontana, ma il margine di miglioramento c’è eccome. Non dimentichiamoci anche della semifinale di Europa League, persa in un modo un po’ rocambolesco contro la Roma di Mourinho. Insomma, per essere solo al primo anno in un club di alto livello, Xabi Alonso si è già fatto notare grazie al suo bel gioco, staremo a vedere se la prossima stagione riuscirà a fare quel gradino in più che permetterà la qualificazione in Champions League…
Guardiola e Xavi

E se prima si è parlato di bel gioco, non si può non parlare di Xavi. Il tecnico del Barcellona ha passato con Guardiola l’apogeo della storia del Barcellona, un gioco mai visto nella storia del calcio che passava sempre e comunque nei piedi di Xavi. Evidentemente questa ideologia di gioco è piaciuta talmente tanto all’ex numero 6 blaugrana che la sta replicando, seppur non alla perfezione, con questo Barcellona.
Arrivato come traghettatore nell’inverno del 2021, non è riuscito fin da subito ad imprimere nella squadra le proprie idee, è stata quella appena conclusa di stagione quella che ha messo in risalto il gioco di Xavi. Un gioco fluido, con molte verticalizzazioni a cercare i tre attaccanti, che passa sempre per i piedi dei 3 centrocampisti, Pedri, Gavi e De Jong.
Un gioco che ha permesso ai blaugrana di vincere un Clasico per 4-0, di tornare sul tetto di Spagna dopo 4 anni, la prima volta, dopo circa 20 anni, senza Lionel Messi. Il cammino in Champions League, invece, è stato un po’ più trasandato del previsto, dato che ha visto il Barcellona uscire ai gironi, retrocedendo in Europa League, a causa di alcune scelte arbitrali al quanto discutibili. Oltre a questa piccola nota negativa, il cammino di Xavi al Barcellona è favoloso, staremo a vedere se anche la prossima stagione riuscirà a battere i rivali Blancos nonostante la campagna acquisti coronata con Bellingham.
Insomma, chi è passato sotto il comando di Guardiola, stia certo che avrà un talento innato anche sulla panchina, o almeno per ora è sempre stato così, staremo a vedere quando e se arriverà l’eccezione alla regola, che come si dice, c’è sempre, sarà forse questa la prima volta in cui non ci sarà?