“Ho visto Maradona, innamorato son”

Due anni senza Diego Armando Maradona, il Dio di Napoli e del Napoli. Il 25 novembre 2020 è una data impressa negli annali della storia del calcio, quel giorno il calcio ha perso uno dei suoi migliori esponenti.

Diego Armando Maradona, D10s per gli argentini, è stato il miglior giocatore degli anni 80 e 90: dribbling funambolici e modo di palleggiare che lo rendevano unico al mondo. Ha iniziato la sua carriera nell’Argentinos Junior per poi passare al Boca facendo innamorare la Bombonera, nel 1982 il volo transoceanico lo portò alla corte del Barcellona, società dalla quale lo prelevò Ferlaino per farlo il “re di Napoli”.

D10S Maradona a Napoli

Diego a Napoli è riuscito a portare successi fino ad allora sconosciuti: 2 scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e una coppa Uefa, prima di chiudere la sua esperienza italiana nel 1991 con 259 presenze e 115 goal. Poi il Siviglia, dopo la squalifica per la positività alla cocaina al controllo antidoping dopo la partita tra Napoli e Bari. Dopo un anno in Spagna, Diego torna in patria nel Newell’s Old Boys dove giocò solamente 5 partite. Dopo un secondo periodo di squalifica per positività al controllo antidoping del mondiale del 1994, nel 1995 firmò nuovamente con il Boca, chiudendo la sua carriera dopo la sfida con il River Plate del 1997.

In Nazionale ha esordito nel mondiale di Spagna ’82, ma la sua esplosione avvenne nel mondiale messicano del 1986 dove guidò l’albiceleste alla vittoria finale. Memorabile fu la vittoria contro l’Inghilterra, nella quale Diego segnò prima con quella che passò alla storia come la “mano de Dios“, e successivamente dribblando tutti gli avversari nel gol più bello della storia dei mondiali. A quello italiano del ’90, Diego era in ottima forma e fresco campione d’Italia con il Napoli. Proprio nel capoluogo campano eliminò l’Italia in semifinale, perdendo poi la finale contro la Germania di Brehme, Matthäus e Rumenigge. Dopo 4 anni fu nuovamente ai nastri di partenza negli USA ma dopo il goal alla Grecia fu espulso dal mondiale perché trovato ancora positivo al controllo antidoping.

Conclusa la carriera di giocatore ha tentano senza buoni risultati quella di allenatore, sia di club che della nazionale Argentina. Poi il fatale destino l’ha strappato via prematuramente e il calcio lo piange ancora oggi.