Il goal nel sangue

Avere il goal nel sangue spesso fa la differenza soprattutto se sei un bomber assoluto.

Nel caso della famiglia Esposito sembra che avere il senso della rete sia nel dna; dopo Sebastiano adesso anche Pio il più piccolo dei fratelli napoletani sta facendo lustrare gli occhi della dirigenza Neroazzurra e del suo allenatore.

Francesco Pio a 17 anni si è preso la ribalta nella primavera di Chivu diventando una pedina indispensabile per l’attacco dei meneghini.

22 partire 10 reti (5 nelle ultime 4 partite disputate) e 3 assist un tabellino di tutto rispetto per il giovane napoletano che fa innamorare i tifosi interisti con la sua grinta e le sue giocate.

Partito indietro nelle gerarchie della squadra di Chivu, avendo davanti a sé altri gioielli che avevano già dimostrato il loro valore nell’anno della stella, con forza e dedizione è andato ad affiancarsi a Nikola Iliev cercando di fare assieme la strada che ha portato il maggiore degli Esposito e il minore dei Carboni verso la prima squadra.

Le caratteristiche di Pio

Diversamente dai fratelli, Pio ha una struttura fisica imponente, 189 cm di altezza un modo di giocare da “vecchia scuola” ma anche da allievo della “nouvelle vague” essendo capace di proteggere il pallone con la schiena appoggiata al marcatore e di superarlo grazie alla forza atletica delle gambe.

Guardandolo giocare si nota anche la tecnica da attaccante puro: movimenti a tagliare in due la chiusura dei difensori, il controllo di palla e la forza di realizzare anche di potenza e non solo usando il fioretto; a questo aggiungiamo un istinto innato di fargli sentire la porta, ed una tecnica da trequarista puro che gli permette di smistare la palla ai compagni quando non può puntare la porta.

Il futuro è roseo e in un momento dove anche Sebastiano sta ritrovando la vena realizzativa forse l’Inter non avrà trovato i gemelli ma potrebbe aver in casa i fratelli del goal.

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