Arbitri: Collina introduce le novità che arriveranno

Vent’anni fa arbitrò la finale del mondiale tra Brasile e Germania; Pierluigi Collina, oggi presidente della commissione arbitri della FIFA, ha detto la sua ad Adidas sulle novità tecnologiche introdotte in Qatar e su come sia cambiato il modo di arbitrare.

La terna femminile: per Collina deve diventare consuetudine

”Essere selezionati per un Mondiale è un momento straordinario per un arbitro: la finale è l’apice di tutto il torneo, quindi è necessario essere pronti e preparati per essere al livello richiesto per l’arbitraggio di una gara così importante. ”

Quindi chi meglio di lui poteva parlare dell’evento epocale di questo campionato: la prima terna arbitrale femminile, cosa che deve divenire consuetudine e non evento raro, “Perché il genere è irrilevante: sono tutti arbitri. “

Le nuove tecnologie

È stato difficile, ma se sei stato scelto per farti carico di una partita di quella portata, vuol dire che hai le caratteristiche per farlo. Se hai sicurezza in te stesso e ti senti pronto per quell’occasione, allora puoi farcela“. A 20 anni dalla finale arbitrata e da lui ricordata, Collina si è espresso circa le innovazioni tecnologiche introdotte in questo mondiale tipo il pallone connesso realizzato da Adidas, che ha permesso l’introduzione del fuorigioco semi-automatico; l’ex designatore arbitrale ha spiegato come abbia ridotto notevolmente gli errori arbitrali grazie alla capacità di stabilire esattamente gli ultimi istanti delle traiettorie tra pallone e giocatori.

Gli arbitri moderni

Collina ha concluso l’intervento dichiarando che la forma atletica, visti i ritmi giocati attualmente, è fondamentale per un arbitro moderno e che solo questa, aggiunta alla profonda conoscenza del gioco calcio, oltre che alla comprensione del match che si sta arbitrando può ridurre al minimo la possibilità di errore.

Sicuramente vista la sua carriera, noto proprio per essere un arbitro sempre pronto a leggere le situazioni e che correva come i giocatori in campo, queste parole dovrebbero essere d’insegnamento a tutti gli arbitri mondiali.