Inter-Bayern, buon esordio per Onana

Dopo essersi fatto attendere per alcune settimane, certamente non per sua volontà, finalmente è arrivato anche il suo momento: Andrè Onana, in occasione del match valido per la prima giornata del girone C della Champions League 2022/22, ha fatto il suo debutto con la maglia dell’Inter, scendendo in campo in un San Siro vestito a festa per onorare un’emozionante notte contro i campioni del Bayern Monaco.

Osservato speciale, sia degli oltre settantamila spettatori che delle decine di telecamere piazzate in ogni angolo adiacente al rettangolo di gioco, il giovane portiere camerunese (classe 1996), nonostante i due gol incassati dagli alieni tedeschi (uno dei quali, per la verità, con la complicità di D’Ambrosio), non ha deluso le ingombranti aspettative, rendendosi il vero protagonista dei suoi. Sollecitato più e più volte, Onana si è sempre fatto trovare pronto, riuscendo nell’impresa di temporeggiare l’inevitabile rete bavarese, arrivata al 24’ su una magia di Sanè. Pochi minuti prima del vantaggio, l’estremo difensore nerazzurro si era egregiamente opposto a un tiro del veterano Thomas Muller, indirizzato sotto la traversa, mettendo in mostra la sua agilità e i suoi riflessi “da gatto”.

Quale miglior specchio della sua prestazione vi è, però, un dato: Andrè Onana ha effettuato, durante l’incontro Inter-Bayern di ieri sera (mer. 7 settembre 2022), ben dieci parate, più di qualsiasi altro portiere dell’Inter in una gara di Champions League (statistiche aggiornate dal 2003/04, fonte Opta) Oltre all’aspetto quantitativo, messo in risalto da tale statistica, occorre sottolineare, anche, la qualità e varietà delle parate di Onana, impegnato sia nelle prese basse che nelle uscite nel cuore dell’area di rigore.

Per la verità, unica macchia caratterizzante la prestazione del portierone nerazzurro è arrivata al 20’ della ripresa quando, dopo una presa difettosa, dettata forse da una dose eccessiva di sicurezza, su un cross del devastante Kimmich, si è fatto sfuggire dalle mani il pallone che, fortunatamente per lui e per i compagni, è andato ad accarezzare il palo alla sua destra, facendo tremare il pubblico nerazzurro. Tale sfortunata dinamica ha riportato alla mente dei tifosi meno giovani l’analogo episodio che ha visto protagonista Pagliuca durante il Mondiale USA del ’94.

Anche su tale indecisione, i migliaia supporter presenti a San Siro hanno continuato a incitare e osannare Andrè Onana, destinatario a ogni tocco di palla di scroscianti applausi provenienti dagli spalti, a dimostrazione delle alte aspettative che il popolo nerazzurro ripone in lui. Oltre al camerunese, per la verità, lo stadio e, in particolare, la Curva Nord non hanno mancato di riservare cori all’indirizzo del capitano Samir Handanovic, per l’occasione accomodato in panchina. Tale atteggiamento dei tifosi presenti al Meazza si è rivelato diametralmente opposto alla campagna d’odio, tanto diffusa, quanto becera, scatenata sui social a fine partita, con la quale si è preso di mira, ancora una volta, l’incolpevole portiere sloveno, alludendo che, se ci fosse stato lui fra i pali, i gol incassati dall’Inter sarebbero stati ben più di due, senza peraltro portare alcun straccio di prova a corroborare tale impalpabile affermazione. In questo clima così teso una cosa appare certa: se la “mezza papera” commessa da Onana al 65’ l’avesse posta in essere Handanovic, il processo e la gogna mediatica non avrebbero tardato ad arrivare.

Nonostante il felice debutto di Onana (quantomeno a livello personale) e l’amore dimostrato dal suo popolo, in casa Inter le gerarchie fra portieri non sembrano essere ancora definite, come dimostrano le parole di Simone Inzaghi al termine di Inter-Bayern: “Onana scelta definitiva? Assolutamente no. Dipenderà dalle singole partite. Sabato contro il Torino giocherà Handanovic”.

Almeno per ora, i detrattori di Handanovic e il mondo social se ne dovranno fare una ragione.

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