Riparte la Champions League e assieme alla competizione europea entra in vigore una nuova tecnologia, la “Limb tracking technology” o semplicemente, tracciamento degli arti in movimento, già sperimentata dall’UEFA nel mondiale per club e recentemente nella finale di supercoppa tra Real Madrid ed Eintracht di Frankfurt.
Un banco di prova di alto livello in attesa del suo utilizzo nei prossimi mondiali previsti in Qatar nel prossimo mese di Dicembre.
Come funziona la limb tracking technology
Il direttore dello sviluppo tecnologico della FIFA, Johannes Holzmuller, in una recente presentazione ha dichiarato:
“Si tratta di posizionare 12 telecamere sotto il tetto dello stadio le quali cattureranno i movimenti della palla e fino a 29 punti dati di ogni giocatore, 50 volte al secondo, e calcoleranno la posizione esatta in campo. I 29 gruppi di dati comprenderanno l’estremità e parti del corpo che verranno prese in considerazione per il fuorigioco.
In questo modo sarà possibile tracciare perfettamente la posizione degli arti di ogni giocatore e decidere con maggiore tempestività l’entità e la possibilità di un fuorigioco.
L’ufficiale di gara manterrà l’autonomia decisionale e sarà sempre coadiuvato dalla sala var che riceverà le immagini prima di richiamare l’attenzione dell’ufficiale di gara.
Anche il presidente della commissione arbitrale della Fifa, l’ex arbitro Collina, ha affermato:
“La decisione sul fuorigioco viene presa dopo aver analizzato sia la posizione dei calciatori ma anche il loro coinvolgimento nel gioco. La decisione finale spetta sempre all’arbitro. Il tutto ci permetterà di avere decisioni e partite con meno interruzioni.
Nei prossimi mondiali verrà usato anche un pallone ufficiale con all’interno un chip posizionato al centro che permetterà di avere una valutazione più precisa”.
Un’evoluzione voluta e cercata da qualche anno.
Negli anni passati abbiamo visto l’introduzione del quarto uomo, o arbitro di riserva in caso d’infortunio; l’utilizzo degli auricolari per una rapida comunicazione tra la terna arbitrale e lo sviluppo della goal line technology, goal non goal.
Il primo utilizzo del Var, acronimo inglese Video Assistant Referee, nella massima competizione risale al Marzo del 2016 prima di essere poi esteso anche all’Europa League negli anni successivi e da allora dopo un periodo di ambientamento è entrato nell’uso comune di tutte le competizioni.
Il VAR in Italia.
In Italia l’utilizzo di questa tecnologia risale al campionato 2017/2018 e nel corso degli anni abbiamo visto la sua evoluzione con l’aggiunta di sale var dedicate, con un responsabile, e un Avar ovvero un assistente al var.
Seguendo le precedenti evoluzioni speriamo che la limb technology tracking possa al più presto essere adottata anche nel nostro campionato.
Nei videogiochi calcistici abbiamo sempre cercato di raggiungere un’esperienza realistica, nelle movenze e nelle fisionomie dei giocatori, e guardare una partita potrebbe sembrare di avere in mano un joystick. Realtà o no? Intanto accogliamo la nuova tecnologia e guardiamo la competizione più bella del mondo, il calcio.