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Non solo Milano: anche Roma e la Roma stanno lavorando per un nuovo stadio.

Abbandonato il “Progetto Italian”, fortemente sostenuto dall’ex presidente giallorosso James Pallotta, che prevedeva la costruzione dell’impianto a Tor di Valle, l’attuale proprietà sembra oramai orientata verso una diversa soluzione. Infatti, la famiglia Friedkin, scontrandosi con le lungaggini e i cavilli burocratici incontrati dal vecchio progetto, ha preferito pensare a qualcosa di innovativo.

Cambio di Zona

Non convinti della precedente ubicazione, gli odierni proprietari del club capitolino hanno proposto tutt’altra zona per la costruzione dell’edificio, individuata in Pietralata. Tale quartiere si colloca ad est della Capitale e, cosa di non poco conto, è ben servito dai mezzi pubblici, grazie alla sua vicinanza alla stazione Tiburtina, uno dei più importanti snodi cittadini, e alla presenza di due fermate della Metro B.

Già lo scorso ottobre, l’amministratore delegato della Roma, Pietro Berardi, aveva consegnato in Campidoglio il “piano di fattibilità tecnico-economica” del nuovo stadio, al fine della sua approvazione. Secondo il trend contemporaneo, il futuro impianto non dovrebbe semplicemente fungere da casa dei Lupacchiotti ma, al contrario, dovrebbe trattarsi di una struttura duttile a più eventi, non solo sportivi.

L’assessore Veloccia: “La delibera già a febbraio

A tal proposito, in queste ore, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Maurizio Veloccia, ha confermato: “La delibera in Giunta per la concessione del Pubblico Interesse per il nuovo stadio della Roma credo che sarà pronta nei primi giorni di febbraio.

Inoltre, lo stesso ha voluto precisare: “Sono molto soddisfatto. Una volta che la Giunta l’avrà approvata [la delibera, n.d.s.], la trasmetterà all’Assemblea Capitolina che dovrà prendersi venti giorni di tempo per valutarla nelle competenti commissioni e poi portarla in aula”. E ancora: “Il mese di febbraio dovrà essere quello in cui questo percorso inizierà per poi completarsi. Sarà il progetto definitivo poi a dover risolvere le questioni sollevate: i trasporti, la disponibilità delle aree e le preesistenze archeologiche”.

Se tutto procederà senza intoppi, dunque, nel 2027 i Lupi potrebbero avere una nuova tana!

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