Scacco matto Inzaghi
A passo svelto perché l’Inter ha scoperto i trucchi per correre veloce e ora non vuole più fermarsi. Serie A o Coppa Italia, non c’è differenza, la squadra di Inzaghi è diventata grande e lo dimostra ogni partita di più. La vittoria contro l’Atalanta è l’espressione perfetta di quello che i tifosi chiedevano dall’inizio della stagione: compattezza, organizzazione, cattiveria in attacco e solidità in difesa. Un gruppo unico che segue l’allenatore e che detta il ritmo del gioco, circondato dal calore di uno stadio che, anche se non pieno, riesce comunque a contribuire alla giusta atmosfera.
Una sfida a tinte nerazzurre riassumibile con il solito paragone degli scacchi: dalle rispettive panchine, Inzaghi e Gasperini, spostano i loro ragazzi come pedine sulla scacchiera. A sbloccare il risultato servono pazienza e tempo, ma come sempre l’Inter si affida ai suoi uomini chiave: Lautaro si prende una serata di relax dal punto di vista realizzativo, con Lukaku come partner per più di 70 minuti, e lascia l’onore del gol vittoria a Darmian. Giusto premio per chi si è ritrovato improvvisamente a dover ricevere la pesantissima eredità di un colosso, ormai passato, come Skriniar. Sesta vittoria, più un pareggio e la sconfitta con l’Empoli, in un 2023 iniziato quasi alla perfezione per chi aveva urgente bisogno di dimenticare il 2022.
Non c’è tempo per pensare, tantomeno per festeggiare l’approdo alla semifinale. L’Inter è subito richiamata all’ordine per una sfida delicata, un derby che vale doppio, dopo quello vinto in Supercoppa e considerati i due momenti delle squadre. L’anno scorso la vittoria della stracittadina lanciò i rossoneri nella volata verso il titolo, chissà se quest’anno non possa essere lo stesso per i nerazzurri o almeno per investirli della nobile carica di anti-Napoli.
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