Sinisa Mihajlovic un campione, un lottatore dentro e fuori del campo ha sempre fatto della grinta e del coraggio il suo modo di vivere e di affrontare la malattia che lo ha colpito; ma purtroppo stavolta questo non è bastato e non ce l’ha fatta a vincere la partita più difficile della sua vita.
Il giocatore
La sua carriera da professionista inizia nel Vojvodina, nel 1990 per poi trasferirsi alla Stella Rossa dove ha vinto la coppa campioni del ’91.
L’anno successivo il suo sbarco in Italia a Roma sponda giallorossa dove conferma le buonissime doti espresse in patria, successivamente Sampdoria, Lazio ed infine Inter, dove ritrova da allenatore l’ex compagno di squadra Roberto Mancini.
Si ritira nel 2006 poco prima del mondiale tedesco lasciando il campionato di serie A con 315 presenze e 38 reti molte delle quali realizzate nella sua specialità: i calci di punizione.
Il sinistro magico
Il sinistro di Sinisa infatti è stato per anni gioia e dolore dei tifosi italiani ed addirittura divenne oggetto di studio di alcuni ricercatori del dipartimento di fisica dell’Università di Belgrado.
Il “Sergente”
Appese le scarpette al chiodo iniziò la carriera di allenatore all’Inter come secondo dell’amico Mancini, nel 2008 la prima panchina in quel di Bologna.
Catania, Firenze, la nazionale serba, Sampdoria, Milan e Torino le tappe successive fino al ritorno a Bologna dopo la parentesi spiacevole a Lisbona.
Un allenatore dal pugno di ferro, soprannominato il “Sergente” dai suoi giocatori, che ha sempre spronato a non mollare mai.
La malattia
Proprio durante il secondo mandato in Emilia gli fu diagnosticata la leucemia mieloide acuta, anche qui lo spirito del guerriero che era dentro Sinisa venne fuori e dopo una conferenza stampa, dove comunicò la scoperta della malattia, lasciò la squadra per iniziare la cura per combattere questo male.
Il Bologna decise di mantenere il suo ruolo di allenatore e con lo stupore di tutti tornò in panchina per la prima di campionato contro il Verona; nonostante il fisico devastato dalle cure ma con il morale alle stelle per la prima parziale vittoria contro il male, Sinisa guidò il Bologna alla salvezza.
A marzo del 2022 comunicò ancora con una conferenza di doversi nuovamente sottoporre a un nuovo ciclo di chemioterapia che lo avrebbe nuovamente tenuto lontano dalla panchina.
Purtroppo stavolta la sua grinta e la voglia di vincere l’ennesima battaglia della sua vita non sono bastate ed infatti ci ha lasciato.
Il comunicato della famiglia
“La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic.
Uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con tutti.
Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia.
Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessndro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti.
Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato.“