Juan Sebastian Veron è il vincitore del Golden Foot Legend Award, un riconoscimento calcistico internazionale, assegnato annualmente nel Principato di Monaco nella sua versione leggenda a giocatori che si sono distinti per i loro risultati atletici (sia come singoli che come giocatori di squadra) e per la loro personalità.
La commissione ha rivolto qualche domanda ai suoi ex compagni Giuseppe Signori e Luigi Apolloni.
Il bomber incrociò “La Brujita” a Genova sponda blucerchiata giovanissimo appena arrivato dall’Argentina e la domanda è proprio sull’impatto che ebbe il giovane Veron nell’ambiente.
“Quando lui è arrivato si vedeva già che aveva una qualità superiore a tutti gli altri centrocampisti. Dotato di una tecnica sopraffina, intelligente a livello tattico e possedeva un calcio eccezionale. Era un giocatore veramente completo”
Dopo aver ricordato qualche aneddoto extra calcistico di Bogliasco, alla domanda su quale giocatore di oggi gli ricordi l’ex compagno Beppe ha risposto:
“Credo che ognuno di noi abbia le proprie caratteristiche. Anguissa del Napoli mi sembra dotato di un’importante struttura fisica e una bella forza nelle gambe. Noi dicevamo sempre che Veron aveva le gambette nelle quali era racchiusa una forza importante. Direi che il centrocampista del Napoli me lo ricorda come caratteristiche”.
Nel 1998 Veron passa al Parma, nella sua unica stagione in Emilia raccoglie due trofei importantissimi: la coppa Italia e la Coppa Uefa; ecco come Luigi Apolloni ricorda l’avventura dell’argentino.
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“ Mi ha sempre colpito la sua capacità di semplificare le giocate difficili, ti faceva divertire. Correva per tre, per la squadra, anche se in allenamento non amava molto essere vincolato alle questioni tattiche. Riusciva a cambiar gioco con lanci di quaranta, cinquanta, settanta metri e te la metteva sul piede. Sapeva già le cose prima di farle, aveva un’intelligenza tecnica abbinata a doti tattiche”
Cambiano i compagni ma i ricordi di Veron sono identici, un campione di una classe cristallina che sapeva mettere a proprio agio tutti i componenti della squadra grazie alla sua intelligenza.